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Economia, StartUp e Fintech

Up2you, la soluzione per la riduzione dell’impatto ambientale: intervista a Eleonora Peroni

Sul nostro magazine oggi vogliamo riportarvi l’intervista a Eleonora Peroni, Key Account di Up2you, startup innovativa a vocazione sociale con l’obiettivo di ridurre il nostro impatto sul pianeta.

 

Eleonora, iniziamo con il ricordare che sei un iStudent (del ciclo 7.0): quanto è stato importante per il tuo percorso di crescita professionale e cosa ti ha lasciato?

Ho partecipato ad iBicocca durante l’ultimo anno della triennale e grazie a questo progetto mi sono appassionata al mondo delle startup e dell’imprenditorialità a tal punto da influenzare la mia scelta della magistrale. Adesso studio Global Entrepreneuship Economics and Management. Sempre tramite iBicocca ho conosciuto i ragazzi di Startup Geeks e attraverso il loro canale Telegram ho conosciuto Up2you, quando ancora era solo un’idea di 3 ragazzi. Fin da subito mi sono appassionata al progetto e ho deciso di mettermi in gioco con loro.

Percorso professionale che ti ha portata a contatto con Up2you. Innanzitutto, da quanto siete presenti sul mercato e da quante persone è composto il vostro team?

Il 2019 è stato l’anno della validazione del prodotto e a gennaio 2020 Up2you è stata ufficialmente costituita. Nello specifico, al momento della costituzione, gli unici soci erano i 3 fondatori: Andrea Zuanetti, Lorenzo Vendimini, Alessandro Broglia.

Ai tempi il team era formato solo da 6 persone, adesso siamo in 14. Oltre ai 6 soci, abbiamo persone con contratto a progetto e altre in stage (diversi provengono proprio dalla Bicocca).

In cosa consiste l’offerta che proponete, a chi è rivolta e cosa vi distingue rispetto ad altre realtà imprenditoriali mosse dalla stessa visione ecologica?

Up2you è una startup che si occupa di sostenibilità. Lavoriamo con le aziende su tutto quello che è il calcolo e la compensazione delle emissioni di CO2, andando a coinvolgere gli stakeholder di riferimento (dipendenti o clienti).

Oltre al calcolo e alla compensazione, il nostro terzo asset è la parte di comunicazione. Ci siamo resi conto che, in Italia, l’ecosistema è formato da PMI e in poche possiedono le risorse necessarie (in termini di personale e tempo) per comunicare al meglio il proprio impegno per l’ambiente. La sostenibilità, se comunicata bene, porta, infatti, anche dei ritorni in termini economici.

Parallelamente a questa parte più aziendale, abbiamo sviluppato anche una piattaforma in cui chiunque si può registrare e ricevere punti, in cambio di azioni sostenibili come fare l’indifferenziata o andare a lavoro in bicicletta. I punti ottenuti sono successivamente spendibili all’interno di shop virtuosi che abbiamo inserito nel nostro network.

Al momento la parte più importante proviene dal mondo delle aziende, anche perché, in termini di bisogno ambientale, è la parte sui cui bisogna agire più in fretta, pertanto siamo concentrati maggiormente su di esso.

Per quanto riguarda gli elementi che ci distinguono, innanzitutto siamo una delle poche aziende che si occupano di compensazione attraverso progetti sul suolo italiano. Rispetto invece alla parte di compensazione più pura, ci basiamo sui GRI, gli standard a livello internazionale per il calcolo delle emissioni e andiamo ad operare sulla CO2 verificata dai Verified Carbon Standard e dai Gold Standard, i 2 player di riferimento per quanto riguarda la compravendita di CO2 certificata a livello mondiale. Siamo l’unica startup in Italia che utilizza questi standard.

L’ultima componente che ci distingue riguarda il coinvolgimento. L’azienda coinvolge i propri dipendenti o clienti dando loro un codice univoco, che gli consente di scegliere dove piantare il proprio albero e ricevere un certificato che può condividere sui social con il logo dell’azienda, aiutando a generare contenuto a favore di quest’ultima.

Quali sono i vostri obiettivi di breve e lungo periodo?

Riguardo agli obiettivi legati alla sostenibilità, per andare a compensare le emissioni abbiamo dei progetti di riforestazione, sia in Italia che all’estero, e proprio sull’Italia vogliamo focalizzarci in questo 2021. Ad oggi abbiamo 2 progetti su Milano, uno in Sicilia e in Sardegna. Tra poco entrerà la Puglia e vorremmo arrivare entro la fine dell’anno ad avere un progetto in ogni regione. Non è semplice perché la scelta dei progetti non è dettata dal caso.

Devono essere boschi costituiti in maniera abbastanza coerente e l’impatto del progetto stesso deve essere a 360°. La spiegazione di questo è data dai 3 pilastri su cui si fonda la sostenibilità: sostenibilità ambientale, che rappresenta una componente fortissima soprattutto nel nostro business, la sostenibilità sociale ed economica.

Cerchiamo sempre dei progetti che possano avere un impatto su tutte e 3 queste sfere.

Per esempio, il progetto che abbiamo in Sardegna, nella zona del sud, fornisce lavoro a persone disoccupate locali che pertanto non sono costrette a lasciare l’isola per trovare lavoro.

In termini di sviluppo, noi lavoriamo su diversi settori perché abbiamo aziende che vengono dal mondo del turismo, ristoranti, aziende industriali e il nostro obiettivo per quest’anno è quello di espanderci sul territorio nazionale. Anche se, ovviamente, non disdegniamo clienti internazionali.

Siete focalizzati su un determinato settore? Motivo e come vengono applicate e come si sviluppano le vostre offerte?

No, non siamo focalizzati su un determinato settore. Abbiamo servizi per tutte le aziende, che possono essere dall’acciaieria che vuole compensare le emissioni ai ristoranti che vogliono fornire un codice per piantare un albero. Poi abbiamo dei servizi più ad hoc per quelli che noi definiamo “verticali”. Per esempio, sul mondo del turismo, quello dal quale siamo partiti, abbiamo un verticale che si chiama “Non disturbare”. Consiste in un gancio da appendere alla porta della camera dell’hotel, su base volontaria e a discrezione dell’ospite. Se l’ospite lo appende, rinuncia per una notte al rifacimento della camera e in cambio riceve il codice per piantare l’albero.

Abbiamo dei servizi legati all’engagement dei dipendenti: creazione di una guida all’interno dell’azienda per essere più sostenibili nei confronti dei dipendenti e, assieme ad essa, forniamo un codice per poi piantare un albero, quindi si crea la foresta dell’azienda, oppure una volta che viene assunto qualcuno si pianta un nuovo albero. Attività di questo tipo.

Però non siamo focalizzati su un solo settore. Un po’ come dice il nostro nome Up2you, tradotto vuol dire “sta a te”. Il nostro claim è che tutti possono fare la differenza nel loro piccolo. Quindi, banalmente, se si ha un negozio di vestiti e si vuole comunque ridurre il proprio impatto, una soluzione la possiamo trovare. Il concetto è che non bisogna essere grandi aziende multinazionali per essere aziende sostenibili, anzi.

Come ha impatto il Covid-19 sulla vostra attività e, più in generale, quali difficoltà avete riscontrato durante il vostro percorso?

Innanzitutto, è doveroso dire che siamo partiti dal mondo del turismo, che rappresenta il settore più colpito, sulla base dei dati, dalla pandemia, e tuttora fatica a ripartire.

L’inizio delle chiusure, e tutto quello che ne è seguito, ha portato ad un’accelerazione del nostro progetto, quindi ad una differenziazione del prodotto e all’inserimento di altre realtà (le aziende appunto). Quindi, su quello, siamo stati velocizzati.

Durante il periodo di lockdown i 3 fondatori e una quarta persona hanno deciso di licenziarsi dal loro impiego e dare disponibilità full-time ad Up2you, ottenendo così un grosso boost.

A livello di domanda abbiamo notato che sempre più persone tengono conto della sostenibilità nelle proprie scelte di consumo. Ecco dunque che le aziende stesse iniziano a vedere l’investimento nella sostenibilità non più come un “di più” ma come qualcosa di necessario.

Quali risultati avete ottenuto?

Ad oggi abbiamo piantato 20.000 alberi, abbiamo compensato 40.000 tonnellate di CO2 attraverso 12 progetti e con l’aiuto di 95 aziende partner.

Ma ovviamente questo è solo l’inizio.

Attraverso il vostro primo round di finanziamento avete raccolto 200 mila euro. Come saranno investire le risorse raccolte e quali sono le vostre prospettive future?

La raccolta che abbiamo fatto era su base privata. Non ci siamo appoggiati su nessuna piattaforma, ma abbiamo creato noi una landing page.

La raccolta è stata il nostro FFF (family, friends and fool) e in 3 settimane abbiamo raccolto quella cifra.

La parte di prodotto avrà sicuramente un ruolo fondamentale. I soldi raccolti serviranno poi per finanziare attività accessorie quali la partecipazione a fiere e simili.

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Economia, StartUp e Fintech

I 4 modi di fare crowdfunding

Negli ultimi anni sta prendendo piede un nuovo metodo di finanziamento, che si sta affiancando agli istituti di credito, alle Pubbliche Amministrazioni e agli enti locali, che  da sempre considerati  punti di riferimento per le concessioni di capitali, il cosiddetto crowdfunding.

Il crowdfunding (parola che nasce dall’unione dei termini “crowd“, folla, e  “funding”, finanziamento), costituisce un metodo alternativo di ricezione di fondi: potremo dire essere una sorta di “finanziamento dal basso” o “finanziamento della folla”.

In pratica, tutto si basa sul concetto di capitale sociale: a prestare i capitali non sono più le banche o le imprese, ma i singoli risparmiatori che si uniscono riuscendo a diventare una fonte di capitale.

Ma a chi vengono prestati i capitali?

Semplice: a chi ha un’idea e vuole svilupparla (sì, stiamo parlando delle startup).

Cosa si può finanziare? Tutto: da un servizio a un prodotto. L’aspirante imprenditore definisce una cifra che gli serve, la propone alla folla e se raggiunge il traguardo realizza la sua idea.

Per diventare di massa, il Crowdfunding ha dovuto far proprie alcune meccaniche virali tipiche del web: non per nulla, è stato attraverso la Rete che il finanziamento dal basso ha permesso a moltissimi aspiranti imprenditori di realizzare la propria impresa.

Oggi sono moltissime le piattaforme online dedicate al Crowdfunding (le più famose sono Kickstarter e Mamacrowd) ovviamente regolate dagli organismi di controllo che tutelano chi vuole investire denaro e chi è in cerca di capitali per rendere realtà il proprio progetto.

Per richiedere liquidità tramite il finanziamento collettivo i crowdfunders -coloro che fanno crowdfunding-devono  creare  una pagina personale in una delle  piattaforme online attraverso cui possono presentare  il proprio progetto ai potenziali finanziatori che decidono se avviare il finanziamento oppure declinare. Naturalmente, prima che i crowdfunders presentino il progetto alla folla, le piattaforme valutano le campagne proposte prima di poterle inserire nel sistema.

Un aspetto da sottolineare è che non esiste un solo modo di fare Crowdfunding: anzi, a dirla tutta ci sono quattro diversi modelli che sono applicabili.

  1. DONATION BASED CROWDFUNDING:  com’è intuibile dal nome, questo modello di Crowdfunding si basa su un principio di solidarietà. Infatti, la forza motrice che permette agli investitori di erogare liquidità secondo questo approccio è riflessa nella volontà di sposare valori etici e morali che vengono presupposti dai progetti presentati dai crowdfunders. In altre parole, considerata la natura solidale del modello, i finanziatori donano  il proprio denaro senza  fini speculativi e senza ottenere una ricompensa in cambio. Per definizione, il crowdfunding che  si basa sulle donazioni viene adottato perlopiù da aziende no profit, da associazioni benefiche o volontariato e da ONG. Per fare un esempio, nel 2017 il comitato di Susa regalò alcuni defibrillatori con una campagna di donation based crowdfunding.
  2. REWARD BASED CROWDFUNDING:  è uno dei più popolari e ha come principio la ricompensa. I donatori  erogano somme di denaro e in proporzione all’entità del finanziamento stesso ricevono una ricompensa che però ha un valore simbolico e non finanziario. Anche in questo caso, è la condivisione dell’ideale e degli scopi le determinanti di questo modello. Kickstarter e Indiegogo sono le piattaforme dove è più semplice trovare questo tipo di progetti.
  3. LENDING BASED CROWDFUNDING: il modello lending, come da definizione, prevede l’impiego di prestiti e interessi scambiabili tra privati. Questa tipologia di crowdfunding permette ai privati di prestare capitale ad altri privati o aziende che, dopo un lasso temporale,  è prevista la restituzione del prestito maggiorato di un tasso di interesse. In Italia, queste piattaforme devono essere autorizzate da Banca d’Italia.
  4. EQUITY BASED CROWDFUNDING:  è la forma di crowdfunding che più si avvicina al concetto di investimento. Attraverso l’immissione di capitale nel progetto, ci si assicura il diritto ad avere una quota nell’azienda che nascerà in caso di raggiungimento dell’obiettivo. Chiaro che ci assumerà così anche i rischi (ma si avrà diritto a eventuali dividendi). Nel caso di aziende non quotate è possibile partecipare al progetto in regime di crowdfunding solo se i  progetti, prima di essere effettivamente lanciati, risultino essere autorizzati dalla Consob.

Il viaggio di iWrite nel mondo del crowdfunding è appena cominciato: nelle prossime puntate faremo un’esplorazione di alcuni progetti che la redazione riterrà interessanti e curiosi, cercando di spaziare fra i quattro modelli che abbiamo presentato.

Volete unirvi a noi?

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Ambiente, società e tecnologia

Urban Mask: la mascherina intelligente della startup milanese Narvalo

Sareste interessati a una mascherina che vi protegge non solo da un virus come il COVID-19 ma anche da batteri, inquinamento e agenti allergeni?

Se la risposta è sì è in arrivo una nuova mascherina intelligente, che farà al caso vostro: è la Urban Mask del progetto Narvalo e sarà disponibile dal 10 luglio con annesse funzionalità smart.

L’idea nasce dalla mente del giovane designer Ewoud Westerduin del Politecnico di Milano. Il primo collaboratore è il suo relatore Venanzio Arquilla che attualmente ricopre la posizione di Co-founder e President. All’interno del team abbiamo anche Costantino Russo nella posizione di CEO.

L’idea di Westerduin risulta essere così interessante che nel novembre del 2018 viene incubata da POLIHUB attraverso il programma Switch2Product mentre ad aprile 2019 viene selezionata come “talent in residence” in POLIFACTORY.

 

Prima dell’emergenza COVID-19 la startup Narvalo era partita dalla progettazione di una mascherina anti-smog di cui aveva preventivato il test per i primi 50 esemplari dal 24 gennaio 2020. I filtri di queste mascherine sono stati progettati insieme a BLS, azienda boutique milanese specializzata nella progettazione e produzione di maschere e dispositivi di protezione delle vie respiratorie.

Al momento del test la mascherina della startup Narvalo presentava già le seguenti caratteristiche: tessuto 3D, valvola di espirazione che massimizza il deflusso dell’aria evitando l’accumulo di calore e l’umidità, filtri sostituibili della durata di un mese e idrorepellenza della parte esterna del filtro.

Il sistema filtrante ha garanzia BLS e il filtro è composto da 5 strati che bloccano virus, batteri, polveri e odori in quanto uno degli strati contiene carbone attivo. La protezione garantita è infatti pari al 99,9% contro tutti i nemici invisibili dell’aria e risulta quindi più efficace di una FFP3.

Il claim di Narvalo è Air of Change, una promessa verso la sostenibilità e contro l’ inquinamento caratterizzata da un modello di business improntato sull’economia circolare attraverso il riutilizzo dei filtri esausti.

L’emergenza COVID-19 ha portato Narvalo a implementare nella sua mascherina, oltre alle già citate caratteristiche, un tappo “anti-Covid” che blocca la fuoriuscita di goccioline anche durante l’espirazione e si può rimuovere quando non necessario. Inoltre la parte di sviluppo si è evoluta al punto da permettere la versione IoT della Urban Mask che prevede l’uso di un app; grazie al dialogo tra app e mascherina è possibile monitorare non solo chi la indossa ma anche l’ambiente circostante in modo da creare un ecosistema connesso.

Nella vision di questa startup c’è l’intento di formare una mobile community di Narvalo’s people: persone che indossando la mascherina monitorano l’ambiente, avendo cura di se stessi e per il prossimo.

Chi indossa questa mascherina diventa quindi consapevole dei propri comportamenti e di quelli degli altri: essere Narvali significa acquisire la possibilità di cambiare il mondo in meglio.

Siete pronti a diventarlo anche voi?

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Entertainment, videogame e contenuti

5 cose da fare in quarantena a casa – Week 4

Eccoci alle Week 4! Hai davvero trovato modo di annoiarti anche con i consigli delle scorse settimane?

Se non hai ancora letto le 5 cose da fare in quarantena a casa della settimana scorsa, sei ancora in tempo!

Qui trovi gli scorsi blog post, con 10 consigli ancora validi!

 

Week 4 – It’s been a month

Il 9 aprile sarà trascorso un mese esatto dall’inizio del lockdown e questo potrebbe essere un buon momento per fare qualche condiserazione personale su come abbiamo affronato questo periodo di studying/working/staying at home.

Un mese in cui le nostre case e le nostre vite sono state invase da un’unica parola. La tv, i social, i giornali.

È difficile distrarsi e non fermarsi, ma bisogna farlo, per il proprio benessere psico-fisico.

E tu, sei a casa?

Bravo!

 

Cosa aspettarti dai 5 consigli di questa settimana?

  • Ben 3 consigli video!
  • La solita dose di ricarica
  • Corsi, corsi e ancora corsi!

 

5 cose da fare in quarantena a casa

✌ DAY 1 – Ricaricati e preparati a una nuova settimana

Perché? Per iniziare col piede giusto, non è mai troppo tardi!

Senti di stare affrontando questo periodo nel migliore dei modi? Oppure ti senti in colpa perchè vorresti fare di più?

L’imporante è essere consapevoli di se stessi e della situazione in cui stiamo vivendo, e ricordarci che torneremo alla “normalità”.

Per questo non bisogna scoraggiarsi, cercare di mantenere un basso livello di stress e conciliare i momenti di produttività con quelli di riposo.

Prova a riordinre le idee su carta e ad organizzare la tua settimana!

DAY 2 – Coursera: segui corsi di università di tutto il mondo

Perché?  Vuoi seguire un corso sulla fotografia del MoMa di New York? Ecco un esempio di cosa puoi scovare su Coursera!

Tra le centinaia di corsi di università e aziende raccolti in Coursera, ne troverai qualcuno di interessante? Scommetto di sì 😉

Fai zapping in “Explore” oppure cerca la materia che più ti appassiona e approfondiscila #daldivano!

DAY 3 – Archivio Luce: l’Italia in bianco e nero, su pellicola

Perché? Per tutti i nostalgici di ere mai vissute!

Una miniera di video e fotografie storiche: anche qui vi invito a fare zapping. Tutti conosciamo l’Archivio Luce, ma fino a ieri non avevo idea che avessero anche un sito! Trovate servizi di telegiornale, documentari e video che sono passati sui televisori a tubo catodico di tutta Italia, anche da quelli dei vostri nonni.

NB: Crea dipendenza!

DAY 4 – SkyArte (e musica!): documentari gratis e online

Perché? Bellissimi documentari gratis e online, 24/24h

In questo periodo è possibile accedere ai contenuti di SkyArte, compresa la diretta streaming, online e senza dover attivare abbonamenti o iscriversi.

Qui puoi consultare l’interessante palinsesto che propongono, tra arte e musica!

DAY 5 – Movie Night – Gli Stagisti

Perché? Questa è una commedia must-see… Se poi ti incurioscisce Google, questo è il film giusto!

La storia di due venditori quarantenni di orologi, licenziati dall’azienda in fallimento. Decidono quindi di partecipare alla selezione di stagisti di Google.

Inizia a far scoppiettare i pop-corn e accendi Amazon Prime Video!

Buona settimana a tutti, forza!

E tu, hai qualche consiglio?

Scrivici sui social e facci sapere se hai qualche contenuto, film o articolo che ti piacerebbe consigliare ai tuoi colleghi!

Aspetta… ci segui già sui social?

Resta aggiornato e teniamoci compagnia!

Scopri su quali canali ci puoi trovare!

A settimana prossima!

Articolo redatto da Chiara Muzza per iBicocca.

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Entertainment, videogame e contenuti

5 cose da fare in quarantena a casa – Week 3

Ciao! Ti sei perso i consigli della Week 1 e 2? Se non hai ancora letto le 5 cose da fare in quarantena a casa della settimana scorsa, sei ancora in tempo!

Qui trovi gli scorsi blog post, con 10 consigli ancora validi!

 

Week 3 – Ti annoi? Sei nel posto giusto.

Se durante la giornata vi sentite un po’ come la Christina di Modigliani…

Fonte: https://www.controradio.it/ultimi-giorni-di-apertura-per-modigliani-e-lavventura-di-montparnasse/

Eccoci con una nuova puntata dei rimedi contro la noia da quarantena!

Prima di iniziare devo farti la domanda di rito, e questa volta lo farò citando Pascal in una frase che non potrebbe essere più attuale:

Tutti i guai degli uomini derivano da una sola cosa: non saper stare in pace in una stanza.” – (Blaise Pascal)

 

E tu, sei a casa?

Bravo!

 

Cosa aspettarti dai 5 consigli di questa settimana?

  • 1 podcast, 1 film, 1 maratona di corsi e 2 consigli d’oro
  • una monday motivaion niente male
  • una ricarica per cominciare una nuova settimana in quarantena
  • un weekend bonus!

 

5 cose da fare in quarantena a casa (+ weekend bonus)

DAY 1 – Metti in ordine (dai cassetti alle idee)

Perché?  Fare ordine nello spazio fisico o digitale in cui viviamo ci aiuta ad essere più felici ed organizzati mentalmente.

Provare per credere. 

Da disordinata cronica ammetto di non essere la persona migliore per dare questo consiglio, ma vi assicuro che funziona. Poi sta a voi (noi) riuscire a farlo con regolarità.

Mettere in ordine la scrivania dove lavoriamo, che sia quella dell’Ikea o quella del computer, ci aiuta a fare spazio anche mentalmente.

Mentre riordiniamo stiamo anche creando spazio per nuove idee, per la creatività e di conseguenza ci sentiamo meglio, più motivati e produttivi.

Se credi di avere tutto in ordine o non sai da dove cominciare, ecco qualche idea:

  • cassetti e armadi
  • la scrivania
  • il tuo computer
  • gli hard disk
  • la libreria
  • documenti
  • fogli e foglietti

DAY 2 – Rinascita Digitale: La maratona di formazione in live streaming

Perché?  Fa per te vuoi acquisire nuove competenze sul digitale e non solo.

Un progetto della startup Mashub, una maratona no-stop di formazione gratuita in live streaming dedicata ai temi: sviluppo d’impresa e gestione finanziaria, smart working e digital transformation, comunicazione digitale e marketing.

Fino al 10 aprile, professionisti, esperti, ricercatori e innovatori si alternano quaotidianamente in diretta dalle 9 alle 18.

Sul sito di Rinascita Digitale si può consultare la programmazione e seguire le live.

DAY 3 – Aggiorna il tuo CV

Perché? È attraverso il tuo CV che il 90% delle volte vieni giudicato adatto o meno ad una posizione lavorativa: fallo bene!

Non è mai troppo presto per preparare il proprio CV. E anche se lo hai già pronto, è sempre meglio concedergli un’altra lettura.

Il CV è importante in qualunque ambito andrai a lavorare, e va pensato e strutturato sia a livello di contenuti che graficamente.

Ecco alcune domande da porti mentre costruisci il tuo cv:

  • devo per forza usare un modello standard come Europass?
  • ho inserito la foto? È abbastanza professionale?
  • Cosa mi rende unico?
  • Nel mio cv ci sono dei “buchi temporali”: li saprei giustificare in un colloquio? Fatti furbo e non farti cogliere impreparato 😉
  • il mio cv è leggibile o è un gigantesco blocco di testo disorientante? Usa i grassetti e sii sintetico!
  • ho inserito l’autorizzazione al trattamento dei dati personali? In fondo al cv va sempre inserita, altrimenti negheresti l’autorizzazione al potenziale datore di lavoro di contattarti.

Ti consiglio di far leggere il tuo cv a qualcuno che ti conosce, e di chiedere loro come ti definirebbero. Potrebbero scaturire dgli spunti interessanti!

Sei uno studente Bicocca? Ti ricordo che puoi chiedere all’ufficio Job Placement un CV Check, cioè una consulenza gratuita sul tuo curriculum e sulla lettera motivazionale, e più in generale avere supporto sulla tua carriera e sulla ricerca di un lavoro. Sono attivi anche online.

DAY 4 – Podcast per startupper –  Rocketship.fm

Perché? Fatti ispirare e impara da storie di successo (e di fallimento) di startup, in inglese!

Un utilissimo podcast in cui si parla di Product Management, Growth, Sales e Funding, e molto altro.

Tantissime storie ispirazionali, consigli e esperienze da cui imparare, perfetto per wannabe-startuppers.

Ascoltalo su Spotify!

DAY 5 – Movie night! – Trascendence

Perché? Fa per te se ti incuriosisce la formula: (intelligenza artificiale + etica) +  Johnny Depp

Will Caster (Johnny Depp) è un ricercatore che si occupa di intelligenza artificiale. La passione per il suo lavoro lo porterà a effettuare esperimenti con conseguenze pericolose, al limite dell’etica, coinvolgendo se stesso e la sua coscienza.

Lo trovate su RaiPlay!

Buona visione!

  Weekend Bonus – I webinar e i corsi da non perdere #iorestoacasa

Perché? Se vuoi di più, eccoti una miniera di corsi e webinar!

Su suggerimento di un nostro iStudent, Filippo, condividiamo questa ricchissima lista di opportunità formative online curata da Andrea Romoli per StartupItalia.

Buona settimana a tutti, forza!

E tu, hai qualche consiglio?

Scrivici sui social e facci sapere se hai qualche contenuto, film o articolo che ti piacerebbe consigliare ai tuoi colleghi!

Aspetta… ci segui già sui social?

Resta aggiornato e teniamoci compagnia!

Scopri su quali canali ci puoi trovare!

A settimana prossima!

Articolo redatto da Chiara Muzza per iBicocca, con il contributo di Giorgia Vainò e dell’iTeam per i contenuti, e di Filippo Costantini per il weekend bonus.

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Entertainment, videogame e contenuti

5 cose da fare in quarantena a casa – Week 2

Ciao! Ti sei perso i consigli della Week 1? Se non hai ancora letto le 5 cose da fare in quarantena a casa della settimana scorsa, sei ancora in tempo! Qui trovi lo scorso blog post, con 5 consigli ancora validi!

Ma prima di cominciare: benvenuti agli iscritti al ciclo 9.0! Vi aspettiamo su e-learning!

Noi non vediamo l’ora di iniziare!

 

Week 2 – Let’s get it started!

Siete pronti ad affrontare una nuova settimana di quarantena?

Ma prima di iniziare una domanda è d’obbligo:

Sei a casa?

Bravo!

barney stinson fa segno di ok sorridendo da dentro una macchina

Direi di iniziare subito con i consigli di questa settimana, quindi ciancio alle bande.

 

Cosa aspettarti dai 5 consigli di questa settimana?

  • Motivazione, motivazione e ancora motivazione (non è mai abbastanza)
  • Read & listen: Libri e podcast
  • Movie night!

 

5 cose da fare in quarantena a casa

DAY 1 – Organizza le tue giornate (puoi farlo anche dal divano) – Level up

Perché? Per rimanere motivato, organizzato e sfruttare il tuo tempo al meglio!

Aspetta aspetta, sto leggendo il post della week 2 o… mi sembra lo stesso consiglio della week 1

Ebbene sì. Ma qual è il level up?

Se hai iniziato ad organizzare le tue giornate già nella scorsa settimana, è arrivato il momento di fare un resoconto sincero, una autovalutazione, su com’è andata.
Sei soddisfatto? Continua così!

Altrimenti, e per tutti quelli che ancora non hanno definito la loro schedule… the time has come!

Todoist – Un’app per organizzare le giornate

Questa settimana, però, voglio anche consigliarvi un’app con cui mi trovo molto bene. Si tratta di un organizer, e se anche tu hai una pessima memoria, ti assicuro che questo è oro! L’app di cui sto parlando è Todoist, ed è disponibile sia in versione desktop che per mobile. Try it out!

Quindi, come mi organizzo?

Scrivi, per ogni giorno, un elenco di attività che vorresti portare a termine o iniziare.

Cerca di mantenere una routine per quanto riguarda gli orari di sonno-veglia, oppure per fare attività fisica. Eh sì, le membra assopite non aiutano la concentrazione!

Potresti iniziare, ad esempio, scrivendo queste 5 cose da fare in quarantena a casa! 😉

gif con patrick star che segna sulla lista delle cose da fare "niente"

️ DAY 2 – Podcast: Mario Moroni racconta storie di impresa.

Perché?  Podcast, notizie e startup. Se ti interessa uno di questi argomenti, questo podcast fa per te!

Mario Moroni, ospite iBicocca nel ciclo 8,0, si definisce “imprenditore digitale, speaker e startup mentor“, ed è l’autore del libro Startup di Merda.

Sul suo sito pubblica ogni giorno un podcast di meno di 5 minuti in cui commenta notizie sul mondo digital, sulla comunicazione, su imprese e molti altri argomenti interessanti.

Li trovi tutti qui.

DAY 3 – Impara una nuova lingua, o rispolvera una che conosci già!

Perché? Sapere almeno un’altra lingua è un grande valore aggiunto, e nella ricerca di un lavoro può fare la differenza.

Non è mai troppo tardi per imparare una nuova lingua o per rispolverare quel francese “studiato” alle medie, che non ti piaceva ma alla fine te la sei cavata lo stesso.

meme gatto con traduzione della parola acqua in più lingue come il francese

Dove trovare dei corsi? Troppo facile, ci sono moltissime app o corsi online per qualsiasi lingua! Oppure, se sei studente Bicocca, su e-learning trovi i corsi di Rosetta Stone.

Se conosci già una o più lingue, potresti mantenerle allenate o migliorarle guardando film o serie tv in lingua originale, magari con i sottotitoli.

DAY 4 – Libri formato small: 4books

Perché? Ogni libro è un mondo. Ci sono miliardi di libri. Esistono miliardi di mondi.

Hai un libro in sospeso da anni? Oppure sei un accanito lettore? No, aspetta, hai forse la nausea da libri dell’università?

Eppure, c’è sempre spazio per un buon libro, e di tempo per leggere ultimamente ne abbiamo tutti un po’ di più, no?

Se non sei ancora convinto di avere abbastanza tempo, ti consiglio 4books, la piattaforma lanciata da Marco Montemagno (ospite di iBicocca 8.0), che raccoglie riassunti di libri su innovazione, economia e tecnologia. La prova di 7 giorni è gratuita… what are you waiting for? 🙂

DAY 5 – Movie night! Drift – Cavalca l’onda

Perché? Un bel film ispirazionale. Non adatto a chi ha voglia di mare. 😉

Drift – Cavalca l’onda è la storia di due fratelli surfisti che, nell’Australia degli anni 70, fondano una startup.

Di cosa?

Sdraiati sul divano, accendi Amazon Prime e… buona visione!

Buona visione!

un uomo gioisce mentre mangia i popcorn sul divano mentre guarda un film

E tu, hai qualche consiglio?

Scrivici sui social e facci sapere se hai qualche contenuto, film o articolo che ti piacerebbe consigliare ai tuoi colleghi!

Aspetta… ci segui già sui social?

Resta aggiornato e teniamoci compagnia!

Scopri su quali canali ci puoi trovare!

A settimana prossima!

Articolo redatto da Chiara Muzza per iBicocca.

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5 cose da fare in quarantena – Week 1

In questo periodo che sembra una distopia, l’Italia intera sta vivendo casa propria.

Alcuni stanno riscoprendo i rapporti familiari, altri la solitudine.

Qualcuno accorcia le distanze con delle videochiamate, e c’è chi si affaccia alla finestra e canta insieme ai vicini.

C’è anche chi si laurea su Skype, c’è l’Italia che ha scoperto lo smartworking, e gli studenti che seguono le lezioni online, chi dal divano, chi dalla scrivania.

E tu sei a casa?

Bravo!

Restaci!

Questo post fa per te se:
– hai esaurito tutte le carezze da fare al gatto,
– anche il tuo cane ha iniziato ad evitarti perchè ha bisogno dei suoi spazi
– stai facendo fuori la dispensa contenente la spesa di emergenza
– in casa avete esaurito gli argomenti di conversazione
– ti sei stancato di fare zapping
– fuori c’è un sole bellissimo ma non puoi uscire

Ci pensiamo noi!

Abbiamo raccolto alcune idee per trascorrere il tempo in queste settimane di quarantena.

I vantaggi di questa lista (ci sono solo pro!)

– Non ti sentirai in colpa perchè non stai facendo niente
– Apprenderai qualcosa o attiverai la tua creatività
– Farai una ricarica motivazionale pari a 5 caffè (e un gingseng in tazza grande)
– You’re gonna have fun!

5 cose da fare in quarantena

DAY 1 – Organizza le tue giornate (puoi farlo anche dal divano)

Perché? Per rimanere motivato, organizzato e sfruttare il tuo tempo al meglio!

Sappiamo benissimo quanto sia facile imbruttirsi sul divano.

Il nostro motto è sempre stato “alzati dal divano e fai qualcosa!”. In questo caso siete autorizzati a stare comodamente seduti, ma l’importante è organizzare le proprie giornate per rimanere motivati e non perdere troppo tempo!

Quello che ti consigliamo è di scrivere, per ogni giorno, un elenco di attività che vorresti portare a termine o iniziare.

Potresti anche provare a cercare di mantenere una routine per quanto riguarda gli orari, ad esempio decidi di svegliarti ogni giorno tra le 8 e le 9, e di andare a dormire prima delle 12, e così via.

DAY 2 – Ispirazione e innovazione: il canale Youtube di Impactscool

Perché? Innovazione, tecnologia, idee e ispirazione. Se ti interessa uno di questi argomenti, questo canale fa per te.

Conosci Impactscool? Si tratta di un’organizzazione con “l’obiettivo di creare una maggiore consapevolezza sugli impatti delle tecnologie emergenti nella società e portare, anche in Italia, una riflessione più strutturata sul futuro.

Dai un’occhiata al loro canale Youtube!

Se vuoi sapere di più su Impactscool, guarda qui le interviste alla co-founder Cristina Pozzi, ospite iBicocca del ciclo 8.0, esperta di intelligenza artificiale e robotica, nominata «European young leader» per il 2020.

DAY 3 – Intervista alle startup italiane – Startup Geeks

Perché? Ascolta o leggi le storie di startupper e impara dalla loro esperienza!

Se ti sei mai chiesto “chissà se esiste una startup che ha inventato xyz?!”…
Oppure ti interessa conoscere più da vicino i protagonisti del mondo imprenditoriale?

Sul blog di Startup Geeks trovi moltissime interviste ai team di startup italiane, alcune in formato blog post, altre in formato podcast!

DAY 4 – It’s always time for a TED Talk! E, se vuoi, per rispolverare un po’ di inglese!

Perché? Informazione, curiosità e ispirazione sono solo alcune delle parole che descrivono un Ted Talk. Inizia e non potrai più farne a meno!

Ti dice niente Ted Talk? Sicuramente navigando su Youtube ne avrai visto qualcuno.

Si tratta di brevi speech di esperti prevalentemente su scienza e tecnologia, ma coprono moltissimi altri temi.

Puoi lasciarti ispirare sul sito di Ted Talk, oppure puoi navigare sul loro canale Youtube.

NB: La maggior parte dei contenuti è in inglese, ma puoi sempre attivare i sottotitoli, anche in italiano.

DAY 5 – Andiamo al cinema con la storia dell’uomo che inventò McDonald’s

Perché? Se ti piace il cinema, le storie ispirazionali, il marketing, la comunicazione o hai mangiato almeno una volta da McDonald’s, non puoi perderti questo film.

Se non l’hai mai visto, prepara i pop-corn, accendi Netflix e cerca “The Founder”!

Buona visione!

E tu, hai qualche consiglio?

Scrivici sui social e facci sapere se hai qualche contenuto, film o articolo che ti piacerebbe consigliare ai tuoi colleghi!

Sei uno studente Bicocca?

Se sei uno studente Bicocca, ricordati di iscriverti al nuovo ciclo 9.0 entro il 20 marzo, e scopri la nuova modalità di erogazione #restaacasa, in e-learning!

Aspetta… ci segui già sui social?

Resta aggiornato e teniamoci compagnia!

Scopri su quali canali ci puoi trovare!

Articolo redatto da Chiara Muzza per iBicocca, con il contributo di Giorgia Vainò per i contenuti.