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La lotta ai cambiamenti climatici si fa sempre più intensa, e l’elettrificazione dei trasporti (e in particolare del settore automobilistico) è una delle strategie che potrebbero garantirci la vittoria.

Il mercato, però, è attualmente spaccato tra gli entusiasti e i fedeli ai motori termici che sollevano una serie di perplessità.

Prima tra tutte, la cosiddetta ”range anxiety”. Rispetto a una tradizionale vettura a combustione interna, un’auto full electric spesso si presenta con un’autonomia notevolmente inferiore – a fronte di tempi per “fare il pieno” decisamente più lunghi.

Una sfida invincibile per l’elettrico?

Sembrerebbe proprio di no.

Sia perché negli ultimi anni il mercato a zero emissioni è in rapida ascesa (a conferma del fatto che molte persone non reputino un problema le basse autonomie nella loro quotidianità), sia perché l’industria sta muovendo passi da gigante per conquistare anche quella fetta di mercato che ha esigenza di percorrere più km.

L’ultima innovazione in tal senso arriva dalla Cina, e si chiama Nio ET7.

Se sicuramente l’auto stupisce per la tecnologia avanzatissima (tra cui la guida autonoma e una miriade di sensori di ultima generazione), la vera rivoluzione sta nella batteria.

Nel 2022, promette la casa, sarà introdotta la versione a stato solido, che garantirà un’autonomia da 1.000 km.
Un risultato strabiliante che fa sfigurare la top di gamma del leader di mercato Tesla (che con la sua Model S garantisce circa 840 km con una ricarica).

La super batteria da 150kwh sfrutta al meglio gli spazi a disposizione, aumentando la densità a 360 Wh/Km, il 50% in più dei 100Kwh utilizzati oggi.

Non solo, sarà anche più sicura: il fatto che ora l’elettrolita non sia liquido (è la prima auto a potersene vantare) scongiura il rischio di incendi e del Thermal Runaway causato dalle reazioni di celle vicine.

Questa nuova architettura, se accompagnata da una parallela evoluzione delle colonnine, permetterebbe anche di accorciare i tempi di ricarica.

E a proposito di ricarica, arriviamo alla seconda innovazione.A Nio hanno pensato che piuttosto che investire in una rete di colonnine più potenti valesse la pena dirigersi verso il battery swap.

Come suggerisce il nome, è la possibilità di fare il cambio rapido di batteria in meno di 5 minuti.

Proprio come fare benzina, insomma: si arriva, un tecnico smonta la batteria scarica e la sostituisce con una al 100%, e si è subito pronti per ripartire.

Già testato sui modelli precedenti della casa, il modello swap sembra avere un discreto successo: a giugno 2020, a circa due anni dal lancio, sono state effettuate 500 mila sostituzioni in 131 stazioni in Cina.

Questo permette anche di abbassare il prezzo finale della macchina, che verrebbe acquistata senza le batterie di proprietà.

Soluzione impegnativa specie per un mercato liberale come quello europeo, che richiederebbe uno standard di progettazione per tutti i produttori per diventare di massa.

Le auto alla spina hanno ancora diversi nodi da sciogliere, come i problemi legati all’etica dell’estrazione delle materie prime o alla non totale circolarità della filiera, ma innovazioni come questa ci fanno capire che una valida alternativa ai combustibili fossili c’è e migliora di giorno in giorno.