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“I banchieri centrali sono conosciuti per il loro linguaggio, che una persona media fatica a comprendere. Spesso viene usato intenzionalmente.”

 

Inizia così una domanda provocatoria di David Rubenstein posta all’attuale presidente della BCE Christine Lagarde durante una recente intervista del David Rubenstein Show.

 

“Lei invece utilizza un linguaggio che sembrerebbe tutti riescano a comprendere, molto semplice e avanti. Non dovrebbe essere una sorta di norma, rendere ciò che comunica comprensibile al cittadino medio?” prosegue Rubenstein. Affermazione facilmente condivisibile se si guarda una delle conferenze stampa della BCE di dieci anni fa, ricca di tecnicismi e difficile da seguire per via della voce dell’interprete inglese che si sovrappone alla voce francese del presidente della BCE di allora. “Sì David, credo sia estremamente importante che le persone comprendano quello che facciamo. Ha a che fare molto con la fiducia: se qualcuno parla con te in un linguaggio completamente incomprensibile, come fai a fidarti? Per me è stato molto importante concordare con il Consiglio Direttivo che avremmo comunicato in una maniera più chiara e semplice.”

 

La BCE ha da poco rivisto il suo linguaggio e tra le strategie vi è quella di utilizzare brevi frasi nelle dichiarazioni sulle decisioni di politica monetaria, rilasciate ogni sei settimane dopo la riunione del Consiglio Direttivo, così che siano comprensibili anche dai meno esperti. Non solo alla BCE, ma anche Jerome Powell della Federal Reserve americana ha lo stesso obiettivo di chiarezza della comunicazione.

 

La comunicazione, una chiara e incisiva comunicazione, è estremamente importante e imprescindibile in molti campi. Per la Banca Centrale Europea è un vero e proprio strumento a disposizione del banchiere centrale per raggiungere determinati obiettivi; fa parte degli interventi cosiddetti non convenzionali tra cui rientrano l’alleggerimento quantitativo (più noto come quantitative easing), il credit easing e appunto la forward policy guidance. Quest’ultima permette alla BCE, mediante i suoi annunci, di condizionare le aspettative dei mercati sui futuri livelli dei tassi di interesse al fine di raggiungere dati obiettivi macroeconomici. L’ex presidente della BCE e attuale presidente del consiglio Mario Draghi fu il primo a utilizzare questo tipo di annunci e ad invitare i colleghi all’utilizzo. Volendo utilizzare i tecnicismi dei banchieri centrali, i loro annunci vengono anche indicati come annunci “delfici” quando sono più impliciti e “odisseici” quando al contrario sono espliciti. Per far sì che le strategie risultino efficaci una Banca centrale deve essere innanzitutto credibiletrasparente, le persone devono riporre fiducia ed essere sicure che la banca metterà in pratica ciò che comunica di fare. Le comunicazioni dei banchieri centrali influenzano i comportamenti e creano aspettative nei mercati che hanno importanti ripercussioni sull’economia reale.

 

Per rendere dunque il suo linguaggio meno ostico e più vicino al panorama comunicativo odierno la BCE ha deciso di utilizzare termini semplici, frasi brevi e maggiormente comprensibili, ed ha recentemente iniziato a comunicare le proprie decisioni di politica monetaria e a pubblicare contenuti informativi nella forma di post su Instagram e LinkedIn affiancati da grafiche. Dopotutto le decisioni hanno conseguenze sulla vita di tutti i giorni, sul prezzo del mutuo in termini di tasso di interesse ad esempio, ed è importante che vengano comprese.

 

Di seguito una delle vignette con cui ha tentato di spiegare il nuovo obiettivo di inflazione per l’area Euro del 2% nel medio termine per cui un’inflazione troppo bassa (deflazione) non è desiderabile quanto un’inflazione troppo alta:

comunicazione bce
Fonte: sito BCE https://www.ecb.europa.eu

Oltre a comunicare la BCE ha affermato di voler interagire con i cittadini e a tal fine ha messo a disposizione dei contatti sul suo sito ufficiale: è possibile mandare una mail, una lettera o telefonare in apposite fasce orarie per porre domande, dare suggerimenti o commenti riguardanti l’attività della BCE. Ricevere feedback, capire le aspettative delle persone e le loro preoccupazioni sul futuro può aiutare la BCE a condurre la politica monetaria in maniera più efficiente ma non solo, il coinvolgimento dei cittadini può far meglio comprendere ciò che fa la BCE e accrescere la fiducia nell’Eurosistema.

 

Nel sito della BCE è presente inoltre la sezione “Facciamo chiarezza” dove è possibile trovare risposte a molti dubbi tra infografiche e video di un minuto tra cui il video “cos’è la vigilanza bancaria europea” o “cosa rappresenta la firma sulle banconote”.

 

Per i più curiosi qui l’ultimo paper del consulente della BCE Gabriel Glöckler intitolato “Clear, consistent and engaging: ECB monetary policy communication in a changing world” (chiara, coerente e coinvolgente: la comunicazione sulla politica monetaria della BCE in un mondo in cambiamento).